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venerdì 30 aprile 2021 di
Angelica Artè

Lasciata dal fidanzato, si sente sola ed eccitata

Racconto Erotico

Sono le 4 del pomeriggio, il mio fidanzato mi ha lasciata, ed io, sdraiata nel letto, mi sento sola ed eccitata. Sposto il corpo nudo lentamente, in modo da guardare il soffitto. I miei capezzoli sfregano il cotone del lenzuolo, e questo li fa indurire. Mi rendo conto che questo letto senza di lui, è troppo grande, troppo freddo e troppo vuoto. Sdraiata, penso a tutte le alternative che avevamo, e che non abbiamo vissuto. Gli errori che ho fatto e il dolore che gli ho fatto passare. Il tempo lo libererà dal dolore, lo so. Ma in questo momento, tutto quello che ho è il ricordo di te. Delle scopate avute con te.

Voglio ricordarle meglio.

Le mie dita cercano quelle parti del mio corpo che scaricheranno tutta questa energia nervosa. Non mangio da tre giorni; vivo di bevande gasate e gin e tonic. Vado avanti così da quando il mio fidanzato mi ha lasciata dopo aver scoperto il mio tradimento.

Mi sento sempre più eccitata quando sono incazzata e leggermente ubriaca, e ora sono certamente in quello stato. La mia mente sta nuotando in ricordi lontani e diffusi. Mi strofino la mano sui capezzoli e li sento reagire al mio tocco, ma non nel modo che avrebbero se fosse la tua mano.  Quel modo rude, che avevi di sfregarmi i capezzoli, di strizzarli, mi davano una scarica molto più intensa. Solo un'altra persona mi ha elettrizzato di più - un errore lo so. Pizzicarli mi fa capire quanto mi sono comportata in maniera stupida. Il mio clitoride sussulta agli improvvisi brividi di dolore che si fanno strada verso il basso, attraverso il mio corpo. Continuo a stuzzicare i miei seni. 

Mi sfogo su di loro , come facevi tu quando la tua faccia era seppellita tra le mie cosce, e le mani erano allungate sulle mie tette. Se solo potessi, li succhierei i miei capezzoli, come facevi tu, con avidità. E' cosi bello sentire il mio corpo abusato. 

Le mie dita si fanno strada lentamente lungo il mio corpo. Strisciando, accarezzando e solleticando nel loro cammino, proprio come facevi tu. Il mio corpo sussulta, al tocco leggero, al solletico che facevi contro la mia fica. Appena arrivo a toccare il mio clitoride, sento dolore, ma non per molto. Le mie dita sono lì, stuzzicano la mia figa eccitata. Aprendo le pieghe per far scivolare un dito all'interno. Se solo potessi sentire la tua lingua sul mio clitoride e la mia sul tuo cazzo. 

Voglio la mia bocca che ti avvolge il cazzo. Mi manca. Sento una sensazione d'estasi, con il mio dito che gira intorno al mio piccolo bocciolo. lo so Sto per raggiungere l'orgasmo. La mia mente è inondata dalla tua tecnica, dalla tua gentilezza, la tua impazienza, la tua lingua che vortica sulla mia gemma sensibile, il tuo dito nel mio culo, il tuo pollice nella mia figa e la mia lussuria, l'aspettativa e l'orgasmo aleggiano fino al soffitto. Poi, quando sentivi che stavo per venire, smettevi di leccarmi, estraevi il pollice dalla mia fica bagnata, e mi spingevi dentro il tuo cazzo. E allora prendevi a scoparmi con irruenza. Spingevi la tua carne nella mia, con foga. Adoravo il modo in cui mi scopavi. Mi facevi sentire una troia. E lo ero ovviamente. La tua troia.

Mi hai scopata per mesi, ma più il tempo passava più mi spingevi oltre il limite. Portavi l'asticella della perversione ad un altro livello. Mi bendavi, mi caricavi sull'auto, per arrivare in posti a me ignoti. Mi facevi scendere e mi scopavi. Ed io non sapevo dov'eravamo. A volte in mezzo alla natura, a volte nel parcheggio di un centro commerciale, qualche volta vicino ad una strada trafficata. Ma io non vedevo nulla, mi scopavi bendata sul cofano della macchina, ed io potevo solo ascoltare i suoni e immaginavo. Sentivo il tuo cazzo che mi faceva godere, e ascoltavo i suoni dell'ignoto che ci circondava. Qualche volta ho percepito le voci di qualcuno che ci spiava lontano. Ora mi hai lasciata, ed io mi sento sola ed eccitata.

Le mie dita premono sul mio clitoride, posso sentire il mio orgasmo crescere e svilupparsi. Il corpo si spinge oltre quel bordo proverbiale ed eccolo ... Cazzo, sto venendo ... Luca, Luca ... i miei gemiti svaniscono nell'etere come gli spasmi del mio corpo sul letto. Dondolando al suono del mio orgasmo. So che ho bisogno di qualcuno come te nella mia vita. Sono vuota senza di te. Mi hai trasformato in una troia lussuriosa. Mi sento perennemente eccitata,  senza che nessuno possa appagare la mia mente sporca. 

Sento il tintinnio di una chiave che fatica ad aprire la serratura della mia porta di casa e improvvisamente i miei occhi sono spalancati. Anche nel mio stato di ebbrezza, comincio alzarmi, precipitarmi alla porta per trovarmi faccia a faccia con te nel corridoio al di fuori. I tuoi occhi fissi sui  miei. Un passo,  verso l'interno, poi due. Sono nuda ed eccitata, pronta per farmi scopare di nuovo dal mio fidanzato.

 

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