La specialità canina
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venerdì 11 giugno 2021 di
Schiava Paola

La specialità canina | Seconda Parte

 

 

Afferro una pallina e torno di là. Alza lo sguardo quando mi sente avvicinare e, mentre la guardo negli occhi, lancio la pallina. Mi guarda come per capire se la sto prendendo in giro o sono serio, finché non abbassa lo sguardo e scodinzola via. La afferra da chissà dove e la posa ai miei piedi.

“Vieni qui, forza, sali sul divano.”

Mi guarda dubbiosa ma poi sale e mi fissa, non capendo.

“Girati dai, fammi vedere.”

La cagna

 

 

Adesso che ha capito lo scopo, diventa bordeaux e, pian piano, quasi cadendo dal divano, lascia che veda da vicino la sua coda e quello che cela. È perfettamente consapevole di quello che succederà, di cosa troverò. Scosto la coda, la tiro un poco, la afferro alla base e ci gioco un pochino, la stuzzico un po’. Poi mi dedico ad altro: anche solo avvicinandomi alle grandi labbra capisco quanto sia bagnata la mia adorata cagnetta. La trovo completamente allagata, è quasi un miracolo che le autoreggenti non siano fradice, come è invece quel brandello di tessuto che la copre. Abbasso gli slip e li sfilo, tanto non è che coprissero poi molto. Comincio a masturbarla lentamente, non voglio certo che arrivi all’apice proprio ora.

 

“Allora cagnetta, questo trattamento dobbiamo riservarcelo più spesso, non ricordavo che potessi bagnarti così tanto. Scommetto che stai impazzendo vero? Penso che possiamo fare qualcosa per questo.”

 

Scosto la mano e prendo quel brandello di tessuto.

 

“Giù dal divano, non ti voglio qui. ” Lancio il pizzo davanti all’ingresso della cucina. “Riportamele e lavoreremo su un premio per te, forza.”

 

“Bau bau bau.”

 

Si muove veloce, piena di aspettative per l’orgasmo che potrà avere tra poco. Ancheggia piano, muove la coda, ansima leggermente finchè non afferra le mutande con la bocca e torna da me, lentamente, come se stesse assaporando il momento e non volesse perdersi nemmeno un istante di questa aspettativa. Si sta comportando come una vera e propria cagnolina ubbidiente e bene addestrata. Arriva ai miei piedi e lascia cadere lo slip sul mio grembo. Comincia ad arrampicarsi sul divano ma la fermo: per l’orgasmo che ho in mente, stare sul divano non è utile a nessuno dei due.

 

“Ferma, non salire, non serve. Ora non ho voglia di faticare tanto per farti venire, preferisco godermi questo bel film. Però sono così magnanimo da permetterti di scoparti la mia gamba. Hai tempo fino alla fine del film, non mancherà molto ormai, ti conviene muoverti se vuoi un orgasmo, su.”

 

La sua faccia è impagabile: un misto di sconcerto, umiliazione, gioia e sfida. Sembra sia felice che io la costringa a fare una cosa così umiliante, sa che la sto sfidando e non vuole darmela vinta per nessun motivo. Alla fine sembra arrendersi, l’umiliazione prevale su tutto il resto e abbassa la testa. Sono riuscito a portarla fino a questo punto e lei è venuta con me, ora riuscirà a superare anche questo e a reggere il contraccolpo, manca ancora il gran finale dopotutto, non ho intenzione di cedere ora. Una parte di me sa che tutto questo è un rischio, che siamo sul filo dei suoi limiti,  che se la spingessi ancora oltre sarebbe troppo ma nessuno dei due vuole cedere e arrendersi. Con la testa bassa, si gira e apre le gambe, avvicinandosi sempre più alla mia gamba: comincia ad alzare e sollevare il bacino, poco per volta. Poi sembra che trovi un ritmo più appagante e comincia a spingersi più contro di me, a muoversi di più. Comincia ad ansimare leggermente. Non saprei dire se più per l'umiliazione o per il piacere. Sulla pelle sento l’umido che diventa sempre più bagnato ogni volta che si sfrega contro di me. Sento la coda che mi fa il solletico e lei sempre più appassionata in quello che sta facendo. Guardo lo schermo senza veramente capire cosa sto vedendo, completamente preso da quello che sta avvenendo ai miei piedi. Ormai lei ha completamente lubrificato la mia gamba e scorre senza problemi. Sentire i suoi gemiti sempre più forti mi fa capire che non manca molto ormai. Comincio a muovere la gamba così da agevolarla e sembra che basti questo per farle raggiungere il punto di non ritorno: viene con un urlo trattenuto appena che fa venire un guizzo anche nei miei pantaloni.

 

Continuo a muovere la gamba finché non si stacca infastidita ma completamente appagata.

 

“I miei complimenti, direi che è stato un orgasmo niente male, vero? Da come hai inondato la mia gamba direi che è stato fenomenale ma non posso giudicare solo io, no?”

 

“Bau.”

 

“Direi che è così quindi. Vado a pulirmi, aspettami qui.”

 

Vado in bagno e, mentre sto prendendo un asciugamano per pulirla, sento bussare alla porta. Chissà, forse il momento giusto è arrivato.

 

“Che succede? Ti avevo detto di restare di là.”

 

Abbaia e indica il gabinetto con la testa. Eh si, il momento è proprio arrivato.

 

“Devi fare la pipì? Ma certo, come ho fatto a non pensarci prima.” Dico con un sorriso. “Però i cani non fanno i loro bisogni nel bagno, loro vanno al parco. Visto che è una situazione particolare, ho preparato qualcosa per questa eventualità, forza, andiamo.”

 

La porto in camera da letto e tiro fuori la sabbietta.

 

“So che non è il massimo ma è il meglio che possiamo fare in questa situazione. Forza, tutta tua, libera di usarla.”

 

Lo sguardo di sdegno che mi lancia è impagabile, direi che non si piegherà questa volta. Non che mi aspettassi che lo facesse ovviamente, questo va oltre qualunque cosa, però ne è assolutamente valsa la pena per vedere la sua faccia. Adesso siamo a un passo dal gran finale.

 

Nel frattempo lei ha smesso di fissare la sabbietta e si è girata, cominciando a camminare in giro per casa. Non penso abbia una meta ben precisa, vuole solo farmi perdere tempo in qualche modo e convincermi a non punirla per qualunque cosa combinerà fra poco. La seguo a qualche passo di distanza per un po’, non penso che riuscirà a trattenersi ancora per molto: per avermelo chiesto e aver superato l’imbarazzo di quella richiesta, doveva già essere parecchio al limite. Chissà, magari pensa di farla per terra così poi la pulirà lei, anche se penso che non succederà perchè alla fine capirà che toccherà a lei sistemare. Penso che prima o poi andrà a rinchiudersi in bagno, così da poterla fare in pace. Dopo poco, infatti, entra in bagno. Appena mi avvicino chiude la porta, tristemente prevedibile.

 

Spalanco la porta subito dopo e la vedo seduta sul gabinetto.

“Muoviti a finire che abbiamo da fare, non la passerai liscia.” Mi sto già pregustando il gran finale per stasera perchè, fra una cosa e l’altra, comincia a essere tardi.

“Oh bene, che brava cagnolina che ho, sa usare il gabinetto tutta da sola, devo averla addestrata bene.”

“Sono così brava che posso anche pulirmi da sola, guarda qui...”

“Muoviti, togli tutto e fila nella doccia.”

Eccoci qui, pronti per concludere.

Mi guarda un po’ stranita ma esegue rapidamente nonostante togliere il plug sia fastidioso e torna in ginocchio nella doccia.

Comincio una sega davanti alla sua faccia, lei cerca di prenderlo in bocca ma la allontano con un piccolo schiaffo: voglio godere sulla sua faccia.

Proseguo pian piano, non voglio venire troppo velocemente e rovinare il momento. Vederla così sottomessa a me e ai miei desideri, accende in me qualcosa. È così sottomessa nella doccia, in ginocchio, in attesa di non sa nemmeno lei cosa.

Quando ormai sto per venire, mi avvicino un po’ e dirigo gli spruzzi sulla sua faccia sbigottita, finchè non finisco e comincio a urinare in pace sul suo corpo. Ecco, questa mi sembra una punizione adeguata a quello che ha evitato di fare prima.

La sua faccia è sempre più sconvolta ma non ha importanza, non se lo aspettava e basta. Sorrido alla sua espressione un po’ rassegnata e finisco in pace. Non era l’unica ad averla trattenuta a lungo.

“Ora mi sento meglio, mi ci voleva proprio.” Mi fissa truce e scoppio a ridere. “Avanti, devo controllare se sei eccitata anche tu o posso evitare di appurare qualcosa che già so?"

"Evita… " Borbotta.

Mi sporgo a baciarla, finisco di spogliarmi e apro il getto d’acqua per pulire entrambi delle fatiche della serata, per concludere a letto in una notte d’amore.

 

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